28 Aprile 2023
Teatro Comunale
Ore 20:45

scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio
costumi Helga Williams musiche originali Paolo Coletta light design Michele Lavanga
aiuto regia Gaia Gastaldello direttore di scena Matteo Hintermann tecnico video Marco Schiavoni
collaborazione alla drammaturgia Claudio Casadio
voci di Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes),
Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)
organizzazione Andrea Paolotti distribuzione Massimo Tamalio
produzione esecutiva Società per Attori
uno spettacolo co-prodotto da Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri
L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola.
È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto
a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo
andava così.
Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel
momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili
che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del
padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua
nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e – come se
tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era
ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha
conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre.
Parla con i dottori, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma
soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un
ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non
esista.
l’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia
sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla
Luna. Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti
drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e
drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con
grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale.
Dallo spettacolo è stato realizzato un libro che ne raccoglie testi e illustrazioni, pubblicato da
Poliniani Editore.
Note dell’autore
A prima vista l’Oreste può sembrare un monologo, dato che in scena c’è un solo attore in carne e
ossa. Ma quel che attende lo spettatore è ben altro: grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei
migliori illustratori italiani, e alla collaborazione con il Festival Lucca Comics, lo spettacolo funziona
con l’interazione continua tra teatro e fumetto animato: l’Oreste riceve costantemente visita dai
suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e
infermieri. I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata
trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo
le tecniche del “Graphic Novel Theater” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la
Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più
ritrovato.
CLAUDIO CASADIO
Attore teatrale e cinematografico. l’Oreste è stato scritto appositamente per lui da Francesco Niccolini, così
come Massimo Carlotto ha fatto con Oscura immensità e Il mondo non mi deve nulla. Pièce che esaltano le
qualità attoriali di Casadio e che egli affronta con forti richiami alla sua terra d’origine: “mi piace l’idea di un
teatro contemporaneo con accenti romagnoli in chiave poetica”.
È anche fondatore e direttore, con Ruggero Sintoni, del Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna
Teatri.
FRANCESCO NICCOLINI
Attraverso il suo lavoro di drammaturgo, vigila sul malessere dell’umanità, ma appena può fugge nei boschi.
Scrive per alcuni dei migliori attori del teatro italiano: Marco Paolini, Vetrano e Randisi, Alessio Boni, Claudio
Casadio, Luigi D’Elia, Leo Gullotta, Anna Bonaiuto.
Dal 2020 collabora con Lucca Comics and Games per le produzioni di Graphic Novel Theater. Pubblica romanzi
con Mondadori, graphic novel con BeccoGiallo, libri illustrati per bambini con Carthusia, il suo teatro con
Einaudi, Titivillus, Erasmo Libri, Poliniani.
GIUSEPPE MARINI
Dopo una considerevole attività di attore debutta nella regia, dapprima con il suo ensemble, in spettacoli dal
forte impatto visivo, mai disgiunto da granitiche solidità drammaturgiche (Ibsen, Sofocle, Genet, ben noti i
suoi Shakespeare che lo hanno proiettato da subito nel panorama dei nuovi registi della scena italiana).
Decisivo è stato poi l’incontro con grandi attori e attrici della scena italiana: da Franca Valeri a Annamaria
Guarnieri, Pino Micol, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Licia Maglietta, Maria Paiato. Ha sempre affiancato
l’attività di regista teatrale a quella di docente, vantando una considerevole esperienza nell’ambito della
formazione.
ANDREA BRUNO
È autore di fumetti e illustratore. Le sue storie a fumettisono state pubblicate su numerose riviste e antologie
italiane e internazionali. Nel 2005 è stato trai fondatori della rivista “Canicola” e successivamente ha fatto
parte della redazione dell’omonima casa editrice. Il suo ultimo lavoro è il fumetto in tre parti Cinema Zenit
(2014/2016) pubblicato in Italia e in Francia. Si è aggiudicato il premio Gran Guinigi “miglior autore unico” a
Lucca Comics, 2007 e il Premio Micheluzzi “miglior disegnatore” a Napoli Comicon, 2010. Vive e lavora a Bologna.