29 AGOSTO, ore 21:00

Piazze d’Autore – Piazza F. Torre

Maria Grazia Calandrone

Splendi come Vita – Ponte alle Grazie

e

Melita Cavallo

La Vita cerca legami

 

Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c’è più, illuminando di riflesso la vita del lettore. Ma lasciamo che a parlarne sia l’autrice.

«Splendi come vita è una lettera d’amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c’è una ferita primaria e la madre non crede più all’amore della figlia. Frattura su frattura, equivoco su equivoco, si arriva a una distanza siderale fra le due, a un quotidiano dolore, a un quotidiano rifiuto, fino alla catarsi delle ultime pagine. Chi scrive rivede oggi la madre con gli occhi di una donna adulta, non più solo come la propria madre, ma come una donna a sua volta adulta, con la sua storia e i suoi propri dolori e gioie. Quando si smette di vedere la propria madre esclusivamente come la propria madre, la si può finalmente “vedere” come essere separato, autonomo e, per ciò, tanto più amabile».

Maria Grazia Calandrone

«Entrai in un grande palazzo… dopo la mezzanotte… I Carabinieri iniziarono a parlare con quelle due persone. Ricordo che avevo tanto sonno, ma cercavo di stare ben sveglio per capire cosa sarebbe successo; pensai che gli agenti dovessero comunicare tutti i dettagli sul mio “caso”. Credetti di essere in un luogo segreto di cui non dovevo sapere l’esistenza, e quindi avrei dovuto dimenticare tutto.»

 

Marisa, ostetrica coscienziosa e attenta al mondo che la circonda, nota dalla strada un bambino che col naso schiacciato contro i vetri della finestra guarda fuori: lo sguardo è triste e il faccino smunto. La portiera le ha riferito che, pur essendo ormai grandicello, non è mai andato a scuola e non esce mai. La donna non gira la faccia dall’altra parte, anzi denuncia la situazione ai Carabinieri e si attiva presso la Procura per i minorenni. Francesco viene portato in una struttura per ragazzi dove è accolto, e soprattutto gli viene dato amore, sentimento che non ha mai conosciuto. Un primo tassello di molti altri che permetteranno a Francesco di ricomporre il puzzle della sua vita.

Melita Cavallo, che ha dedicato la sua lunga attività di magistrato a migliorare le condizioni di vita dei bambini in difficoltà, racconta una storia vera che testimonia le capacità di recupero dei bambini e dei ragazzi se qualcuno si prende cura di loro.

 

Melita Cavallo è stata Presidente del Tribunale per i minorenni di Roma, e giudice minorile a Milano e a Napoli. È stata Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, Capo del Dipartimento per la Giustizia minorile, Presidente dell’Associazione Italiana dei Magistrati minorili e Presidente della sezione Italia di GEMME (Groupement Européen des Magistrats pour la Médiation). Ha ricevuto il Prix Femmes d’Europe 1995 dal Parlamento europeo e la Légion d’Honneur nel 2012. Ha pubblicato saggi su tematiche familiari e minorili, e partecipa come docente a corsi universitari di specializzazione. Con Mursia ha pubblicato Solo perché donna. Dal delitto d’onore al femminicidio (2019). È giudice della trasmissione televisiva Forum in onda sui canali Mediaset.

 

 

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